L'approccio cognitivo-comportamentale ai disturbi psicopatologici dell’età evolutiva
L’infanzia e l’adolescenza serene ed armoniose di un essere umano favoriscono il benessere della persona adulta.
Per questo mi sono specializzata – con Master sotto la direzione del Prof. Fabio Celi – nell’approccio cognitivo- comportamentale ai disturbi psicopatologici dell’età evolutiva per il trattamento delle ansie, delle paure, del malessere e della sofferenza nei bambini e negli adolescenti, al fine di aiutarli a superarle e ad esprimere a pieno le loro potenzialità.
All’interno dell’approccio cognitivo-comportamentale sono state infatti sviluppate metodiche scientificamente validate per affrontare in maniera efficace il disagio e le sindromi psicopatologiche dell’età evolutiva, che applico nella mia pratica professionale.
Il malessere è una condizione fisiologica che tutti noi, di giorno in giorno, siamo chiamati a sperimentare: neppure i bambini e gli adolescenti ne sono esenti. Come genitori, naturalmente coinvolti e partecipi degli stati d’animo dei propri figli, non è, quindi, semplice riconoscere i segnali di un disagio: se le emozioni negative e le paure fanno parte del naturale percorso di crescita, come farsi trovare preparati quando la loro intensità rischia di mettere a rischio il benessere dei nostri figli?
La mia esperienza e i miei studi come psicologa mi hanno portato a conoscere e a scegliere la REBT (Terapia Razionale Emotiva Comportamentale) nell’esercizio della mia professione: dopo essermi specializzata nell’ambito/campo/ramo della Psicologia Comportamentale grazie al Master Universitario in Analisi del Comportamento Applicata, mi sono infatti perfezionata in Terapia Razionale Emotiva Comportamentale (REBT) in Età Evolutiva, seguendo con profitto il relativo corso di perfezionamento tenutosi a Milano e curato dal Professor Mario di Pietro, lo psicologo che ha a lungo collaborato con Albert Ellis, padre della REBT, ed ha introdotto la REBT stessa in Italia a partire dal 1990.
Cos’è la REBT per l’età evolutiva
La Terapia Razionale Emotiva Comportamentale applicata all’età evolutiva non è una semplice trasposizione dei metodi che si utilizzano con soggetti adulti ed è quindi indispensabile che chi applica la REBT con bambini e adolescenti abbia profonde conoscenze sulla psicologia dell’età evolutiva ed abbia acquisito un’apposita formazione in questo ambito.
La gamma delle emozioni è molto complessa: aiutare il bambino e l’adolescente a riconoscerle significa accompagnarli in un percorso nel quale riescano a identificarle ma anche a esprimerle e quindi comunicarle all’esterno, condividendole con le figure di attaccamento, così come con i pari.
Si tratta dunque di un processo di alfabetizzazione emotiva finalizzato, sulla base dell’età e delle caratteristiche individuali, a rendere il bambino e l’adolescente in grado di dare un nome alle sue emozioni e a monitorarle, prima con l’aiuto dell’adulto, poi in maniera autonoma.
La REBT consente di progettare e condurre interventi idonei a favorire in bambini e adolescenti, quali:
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la comprensione del rapporto tra pensiero ed emozioni;
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il riconoscimento e la modificazione degli stati emotivi positivi e negativi, dei pensieri funzionali e disfunzionali;
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l’acquisizione di strategie funzionali al dialogo interiore e al pensiero razionale;
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il corretto sviluppo di autostima, autodeterminazione, autoefficacia e percezione di competenza;
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l’autoregolazione comportamentale, l’accettazione di sé e la tolleranza alla frustrazione.
Le aree di intervento
La REBT consente di padroneggiare gli strumenti appropriati ed efficaci per l’intervento rispetto ai più importanti e frequenti disturbi dell’età evolutiva, come:
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disturbi d’ansia;
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tono dell’umore basso e disturbi depressivi;
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disturbo oppositivo provocatorio (DOP) e disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD);
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disturbo ossessivo compulsivo (DOC);
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reattività eccessiva (crisi di rabbia o collera).
La REBT: gli incontri in studio
Le procedure adottate, durante gli incontri in studio, includono la consapevolezza emotiva, la psicoeducazione sull’ABC delle emozioni, la correzione di modalità di pensiero controproducente, il problem-solving, le tecniche immaginative, il modellamento, la gestione delle contingenze.
Occorre tener presente che ogni bambino e adolescente ha tratti peculiari e specifici sulla base dei quali impostare l’intervento, ragion per cui è opportuno procedere per tappe, a partire da una prima e indispensabile fase di valutazione, in modo da analizzare e verificare via via il percorso e i risultati raggiunti e da raggiungere.
Un aspetto che caratterizza le applicazioni della REBT ai bambini e agli adolescenti è la rilevanza riconosciuta al lavoro con i genitori: l’esperienza conferma infatti che gli obiettivi dell’intervento vengono conseguiti più rapidamente quando viene fornita anche una consulenza con loro.
Il confronto con i genitori è molto importante per raccogliere impressioni e informazioni su quanto accade nel quotidiano, valutare insieme i benefici riscontrati e le difficoltà che, al contrario, persistono o emergono, fornire strategie utili da mettere in pratica nella vita di tutti i giorni, e offrire indicazioni che consentano di valutare e comprendere reazioni, comportamenti e stati d’animo del proprio figlio.